Tassare o non tassare? Il dubbio amletico sul pedaggio che imbarazza New York

Approvata dopo anni di lavori e studi a dicembre, la congestion charge di Manhattan doveva essere la prima mai attivata in tutti gli Stati Uniti. L'avvio era previsto per il 30 giugno, ma il pedaggio per moderare il traffico è stato rimandato a data indefinita pochi giorni prima: la Grande Mela continua a esitare senza prendere una decisione. Ecco le questioni che hanno causato uno stallo

Tutto era pronto per l’entrata in vigore del primo pedaggio urbano mai applicato negli Stati Uniti: il 30 giugno New York si sarebbe dovuta dotare della cosiddetta congestion charge, una tassa per i veicoli in entrata nell’isola di Manhattan, notoriamente una delle zone più densamente trafficate della città. La Grande Mela si sarebbe così aggiunta all’elenco delle metropoli con all’attivo una simile misura, come Londra, Stoccolma, Milano e Singapore. Fino al colpo di scena, quando il programma è stato sospeso indefinitamente, come dichiarato da Kathy Hochul, governatrice dello stato di New York, il 5 giugno.

I dettagli della misura

Il piano prevedeva il pagamento di una tariffa per tutti i veicoli a motore interessati ad accedere a Manhattan, più specificatamente nel central business district (CBD) dell’isola, un’area compresa tra la 60esima strada (inclusa) e oltre, fino all’estremità meridionale del distretto finanziario.

Per le automobili il pedaggio era fissato a 15 dollari, che scendevano a 7,5 per i motocicli. I camion avrebbero pagato cifre differenti a seconda delle dimensioni, dai 24 ai 36 dollari. Le tariffe di viaggio per i passeggeri di taxi e veicoli a noleggio (Uber, Lyft) sarebbero aumentate rispettivamente di 1,25 e 2,50 dollari, in osservanza alla norma.

La congestion charge si sarebbe applicata una sola volta al giorno e unicamente in entrata, con uno schema orario ben preciso: il pagamento del pedaggio sarebbe scattato, nei giorni feriali, alle 5, per terminare alle 21; durante i weekend, invece, dalle 9 alle 21. Nelle ore notturne le tariffe sarebbero state ridotte del 75 per cento circa. Poche le eccezioni contemplate: i soli esenti dal pagamento completo della tassa sarebbero stati i veicoli di emergenza e quelli governativi. Gli automobilisti con un reddito annuo inferiore a 50mila dollari avrebbero potuto pagare la metà della tariffa diurna dopo il completamento di almeno dieci viaggi al mese. Per i conducenti che avrebbero raggiunto il quartiere degli affari utilizzando uno dei quattro tunnel (Lincoln, Holland, Queens-Midtown e Brooklyn-Battery) a pedaggio che collegano Manhattan al resto della città, la tariffa sarebbe stata scontata. 

Secondo le stime condotte nei mesi precedenti dalla Metropolitan Transportation Authority (MTA), la società di pubblica utilità responsabile del trasporto cittadino per lo stato di New York, i ricavi del pedaggio sarebbero ammontati a circa 15 miliardi di dollari, da investire nel potenziamento dei mezzi di trasporto urbani (treni e linee metropolitane in primis), da tempo in condizioni non ottimali. La misura avrebbe poi portato a una riduzione dei veicoli in entrata del 17%, con livelli di traffico inferiori e una qualità dell’aria migliore.

L’iter legislativo

Il percorso Di approvazioni e revisioni della congestion charge comincia nel 2019, quando l’allora amministrazione dello stato di New York, nella persona del sindaco Bill de Blasio e del governatore Andrew Cuomo, include nel budget cittadino tale misura (molto simile alla proposta avanzata nel 2007 dal sindaco Bloomberg), in risposta alla crisi della rete pubblica dei trasporti in corso da anni (nel 2017 venne dichiarato lo stato di emergenza della MTA).

Nel giugno 2023, dopo anni di stallo, la norma viene approvata a livello federale: si può quindi passare alla fase di studio e implementazione, affidate al Traffic Mobility Review Board che nel novembre 2023 consegna alla MTA un report predittivo e una roadmap per la realizzazione del progetto. Nel dicembre 2023 i membri del consiglio della MTA approvano quasi all’unanimità (su dieci votanti, 9 si sono espressi a favore) il documento, appellabile nelle corti nei successivi 60 giorni. La data di entrata in vigore viene fissata per la fine della primavera 2024, posticipata poco dopo al 30 giugno. Il 5 giugno la governatrice Hochul, con un improvviso cambio di direzione, sospende a tempo indeterminato il progetto.

Il dibattito

Le motivazioni citate da Hochul nel video registrato per comunicare il repentino stop al progetto sono state di natura prettamente economica: la governatrice ha infatti ricordato come la norma sia stata approvata nel 2019, prima quindi dello scoppio della pandemia e della crisi ad essa relativa. Ha sottolineato poi l’elevata inflazione e il tasso ancora alto di uffici vuoti (Manhattan ha circa il 20% di posti vacanti) per il mancato rientro di chi lavora da remoto: implementare ora la congestion charge potrebbe significare perdere ulteriori professionisti, soprattutto quelli in condizioni svantaggiate, ha dichiarato. Sullo sfondo, come evidenziato dalla stampa, sembrano però rimanere questioni politiche: la comunità di pendolari che quotidianamente si reca dai quartieri periferici a Manhattan per lavoro si è detta contraria alla misura e, con l’avvicinarsi delle elezioni, una misura del genere desterebbe molte sensibilità nel momento del voto.

La sospensione dell’entrata in vigore del pedaggio ha incontrato il plauso di diversi attori, tra cui il governatore del New Jersey (il pedaggio si sarebbe aggiunto a quelli già in vigore per i conducenti diretti a New York) e diversi rappresentanti di categoria: dall’associazione autotrasportatori della Grande Mela al sindacato degli insegnanti (quest’ultimo aveva cercato di ottenere, senza riuscirci, una completa esenzione per i suoi membri). Associazioni ambientaliste e gruppi di pressione per il maggior utilizzo dei mezzi pubblici (Transportation Alternatives, per esempio) hanno invece espresso il loro rammarico per la decisione, evidenziando come il raggiungimento degli obiettivi di minore circolazione di veicoli a motore e migliore qualità dell’aria sia stato ritardato ancora una volta. In attesa di ulteriori eventuali sviluppi o decisioni sulla questione, resta da capire come la municipalità potrà finanziare gli interventi di rifacimento e potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico cittadino, ora che i 15 miliardi di ricavi previsti dalla congestion charge sono venuti a mancare.


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