La sede della Commissione europea a Bruxelles

La sede della Commissione europea a Bruxelles

Come tagliare del 90% le emissioni inquinanti dei trasporti in Ue

Il nuovo quadro europeo per la Mobilità urbana affronta i problemi di mobilità in 424 città dell’Unione europea, tra gli aggiornamenti chiave alla rete trans-europea dei trasporti (Ten-T), approvati dalla Commissione. Questo pacchetto di azioni, emendamenti e raccomandazioni può dare il via ad ampi miglioramenti nella mobilità tra gli Stati membri

Un pacchetto di proposte per potenziare il sistema della mobilità nell'Unione europea, in senso più sostenibile e smart: lo ha adottato la Commissione europea a fine 2021, definendo un corpus di iniziative legislative, azioni ed emendamenti che una volta sbloccati contribuiranno, insieme alla trasformazione digitale e green in corso nel settore, a raggiungere l'obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti causate dai trasporti del 90% entro il 2050 rispetto al 1990, come fissato dal Green Deal.  

Le città come nodi di una rete moderna

Le città saranno un polo imprescindibile di questa iniziativa, che va a supportare la Strategia per la mobilità sostenibile e smart, attraverso una serie di accorgimenti normativi e operativi rivolti ad amministrazioni, mercati e infrastrutture. Il 70% degli europei vive infatti nei centri urbani, dove viene generato oltre il 23% di tutte le emissioni di gas serra del comparto trasporti. E la comunicazione sul nuovo quadro per la Mobilità urbana (New EU Urban Mobility Framework) della Commissione offre proprio a un gruppo di 424 medie città europee un orientamento su come utilizzare il Piano urbano di mobilità sostenibile (Pums), in base ai nuovi requisiti più stringenti del Trans-European Transport Network (Ten-T), per partecipare alla transizione green e smart.

Il teatro di operazioni è infatti Ten-T, una rete di strade, ferrovie, vie interne d'acqua e brevi rotte marittime che connette le 424 città protagoniste della nuova mobilità a porti, aeroporti e stazioni nell'Unione europea, articolata in nove principali "corridoi europei". La proposta di revisione del regolamento Ten-T aggiorna la versione del 2013 e si concentra su infrastrutture ferroviarie, fluviali, portuali, scambi intermodali e sulla rete di rifornimento alternativo. Cardine dell'iniziativa, verrà affiancato da un Piano d’azione per le ferrovie, dallo sviluppo di Sistemi intelligenti di trasporto e, appunto, dal nuovo quadro per la mobilità urbana.  Su quest'ultimo punto, nel 2022 la Commissione proporrà una raccomandazione agli Stati membri, affinché assistano con programmi nazionali le città chiamate a sviluppare Pums nuovi e più ambiziosi entro il 2025. Secondo l'attuale Ten-T, adottare un Piano di mobilità urbana sostenibile è un impegno volontario, mentre quasi una città su quattro (ossia 94) tra quelle coinvolte dal nuovo quadro per la Mobilità urbana, sarà italiana. Previste infrastrutture per la mobilità dolce e micro, soluzioni di trasporto pubblico neutrali a livello climatico, stazioni connesse con servizi di sharing, flotte urbane a zero emissioni per la logistica ultimo miglio, linee guida per taxi e noleggio con conducente, infine hub multimodali, soluzioni e servizi digitali per la gestione del traffico.  

Mobility as a Service

Nell'ambito tech, il nuovo quadro europeo per la Mobilità urbana fa riferimento allo sviluppo di applicazioni per servizi Mobility as a Service (MaaS), da compiersi attraverso un'opera di raccolta ed elaborazione di dati sensibili a livello commerciale, in un comune spazio europeo di condivisione dati e sviluppando ulteriormente altre iniziative sulla mobilità sostenibile, come Civitas. Basti pensare che il mercato MaaS è un ambito di sicura espansione nel settore dei trasporti, in crescita fino a un valore globale di 247,5 miliardi di euro nel 2027 a un tasso aggregato annuo del +23,2% dal 2019, secondo gli analisti di Research and Markets. Uno studio sarà condotto a livello europeo dalla Commissione nel 2022 per mappare e chiarire quali soluzioni digitali saranno disponibili nell'attivare aree urbane a bassa emissione e altri tipi di zone a traffico limitato più user-friendly. 

Nell'Unione europea sono 500 le zone a traffico limitato, il 73% istituite per ridurre le emissioni, ma per quanto riguarda gli ingorghi non sembrano aver migliorato molto la situazione e il costo attuale del traffico urbano è ancora di 180 miliardi di euro l'anno. "Le città collegate dalle infrastrutture europee sono le nostre centrali economiche, ma devono essere anche agili per residenti e pendolari. Ecco perché raccomandiamo una cornice normativa dedicata per la mobilità urbana sostenibile – per guidare una transizione più veloce a una mobilità più sicura, accessibile, inclusiva, smart e a zero emissioni", spiega Adina Vălean, commissaria ai Trasporti. 

L'innovazione digitale sarà un potente abilitatore e per questo motivo la Commissione propone di aggiornare la direttiva del 2010 sui Sistemi intelligenti di trasporto (Its), abbracciando le nuove opzioni offerte da applicazioni e automazioni per cogliere i vantaggi della digitalizzazione nel settore stradale. Ciò dovrà riguardare in particolar modo servizi per la condivisione di dati sulla viabilità, a partire da Ten-T e infine su tutta la rete stradale, arrivando a rendere i servizi Its obbligatori in tutte l'Ue.  

Rinnovare e connettere

L'iniziativa legislativa proposta dalla Commissione europea per lo sviluppo della rete di trasporto transeuropeo (Ten-T) punta, in tre scadenze decennali tra il 2030 e il 2050, a colmare i collegamenti mancanti, modernizzare l'intera rete e realizzare terminali multimodali di trasporto, fissare standard comuni di qualità, rimuovere i colli di bottiglia e le interruzioni. 

In merito alla mobilità su strada, la proposta di regolamento sulle linee guida per lo sviluppo di Ten-T prevede la distribuzione dei punti di ricarica per mezzi di trasporto alimentati da carburanti alternativi, con sufficiente capacità di rifornimento per automobili, furgoni e camion ogni 60 chilometri in ciascuna direzione entro il 2025 nel nucleo centrale di Ten-T. L'uso del 5G servirà per migliorare l'efficienza, la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture ai disastri umani, naturali e climatici. Previsti nodi di trasbordo e terminal passeggeri multimodali, connessioni tra aeroporti e ferrovie dove possibile ad alta velocità. I nuovi standard di qualità e sicurezza potranno ridurre il numero di vittime e feriti sulle strade europee, secondo la Commissione: i costi esterni causati dagli incidenti dovrebbero diminuire di circa 3,9 miliardi di euro nel periodo 2021-2050, mentre quelli causati dal traffico interurbano di 2,8 miliardi.

Il Piano d'azione Ten-T punta invece a valorizzare il traffico su rotaia, che ha generato meno dell'1% delle emissioni nel settore dei trasporti, nel 2019. La Commissione prevede 15 test pilota entro il 2030 e mira a promuovere le linee notturne, su lunga distanza e oltre confine. Queste ultime rappresentano infatti solo il 7% dei chilometri percorsi in totale tra 2001 e 2018, pertanto Bruxelles propone una serie di misure per incentivare l'uso. 

A cominciare da titoli di viaggio più comodi e convenienti erogati tramite sistemi di biglietteria multimodali, oggetto di una proposta legislativa che verrà lanciata nel 2022, con allo studio anche la possibilità di un'esenzione Iva a livello europeo. La riduzione dei prezzi dovrebbe avvenire anche attraverso una maggiore competizione tra operatori ferroviari, secondo linee guida che verranno sottoposte dalla Commissione per favorire l'accesso all'infrastruttura. A livello gestionale, verranno proposte nuove tabelle orarie e capienze, servizi più rapidi e frequenti oltre confine, nonché emendamenti alle normative nazionali tecniche e operative ridondanti.

La velocità minima dei treni passeggeri dovrà essere di 160 chilometri orari entro il 2040 e 100 km/h per i convogli merci che avranno tempi d'attesa massimi di 15 minuti al confine. La Banca europea degli investimenti fornirà 8,7 miliardi di euro per le compagnie che vorranno acquistare nuove carrozze e strumenti, secondo quanto ha rivelato Bloomberg.

Benefici attesi

Di per sé, le azioni descritte dalla revisione del Regolamento Ten-T ridurranno le emissioni di CO₂ dello 0,3% entro il 2050, abbattendo i costi dovuti all’inquinamento dell’aria di 420 milioni di euro, nel periodo 2021-2050. Tuttavia, la misura va inserita nel quadro più complesso che riguarda il miglioramento degli standard inquinanti di automobili e furgoni e la distribuzione dei punti di rifornimento alternativi, come previsto dalla proposta di regolamento sulle infrastrutture per i carburanti alternativi. La mobilità sostenibile sarà infatti decisiva nel raggiungere obiettivi come la riduzione del 55% le emissioni di gas serra nell'Ue e le cento città neutrali a livello climatico, entro il 2030 e il pacchetto adottato dalla Commissione viene ritenuto coerente alla Strategia che persegue tale traguardo.

Quando questi piani saranno completati, sarà possibile viaggiare tra Copenhagen ad Amburgo in due ore e mezza, invece delle quattro e mezza necessarie oggi ed entro il 2040 dovranno essere completate nuove linee ad alta velocità tra Porto e Vigo, Budapest e Bucarest, tra le altre.

La revisione del regolamento Ten-T genererà un aumento del Prodotto interno lordo del 2,4% (pari a 467 miliardi di euro) entro il 2050, rispetto alla situazione attuale e favorirà la creazione di nuovi posti di lavoro. La Commissione stima che il maggiore investimento stimolato attraverso il Piano d'azione possa aumentare l'occupazione dello 0,5% (840mila posti in più), rispetto a oggi.


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