Un maggiore interesse per le destinazioni rurali e montane mostra un tipo di turismo più diffuso in Italia

Un maggiore interesse per le destinazioni rurali e montane mostra un tipo di turismo più diffuso in Italia

Sulle rotte dei nomadi digitali: “Il viaggiare è cambiato per sempre”

La domanda di turismo è cambiata dopo la diffusione del Covid. Le nuove modalità di viaggio sono strettamente connesse ai nuovi equilibri vita-lavoro. Quali sinergie e strategie possono guidare la ripartenza? Ne parliamo con Giacomo Trovato, country manager di AirBnb per l'Italia

Il turismo cambia faccia e diventa nomade e digitale. Dopo la pandemia gli equilibri vita-lavoro sono stati completamente stravolti e l’affermarsi dello smart working come condizione abituale e legittima di svolgere il proprio lavoro ha dato nuova forma alle vacanze: ad esempio, la durata media di permanenza è aumentata del 15%. Giacomo Trovato, country manager Airbnb Italia racconta a Infra Journal il cambiamento in atto. Una rivoluzione che coinvolge non solo il turismo ma anche le infrastrutture e il modo di concepire l’hospitality.

Trovato, quali sinergie e strategie possono portare a una ripresa economica del settore?

«Negli ultimi anni abbiamo avuto la possibilità di sperimentare un nuovo equilibrio vita-lavoro, grazie alle possibilità offerte dallo smart working: l’idea quindi di sviluppare un’offerta pensata sui digital nomads può sicuramente favorire una ripresa del settore. Su Airbnb, oltre il 90% degli annunci sono prenotabili a lungo termine e nel mese di maggio abbiamo lanciato l’iniziativa Live and Work Anywhere, un programma di collaborazione con i territori, gli enti locali e le aziende di promozione turistica per trasformare le destinazioni in veri e propri hub per nomadi digitali».

Come sta andando la ripartenza turistica: quali sono i trend che state registrando?

«Sicuramente uno dei trend più importanti è la flessibilità. Le persone sono più flessibili nel conciliare vita e lavoro, e per questo a maggio, in occasione della nostra Summer Release, abbiamo lanciato un nuovo strumento di ricerca sulla piattaforma, basato sulle Categorie, che organizzano gli alloggi in base a ciò che li rende unici: questo strumento aiuta le persone a scoprire luoghi che altrimenti non avrebbero trovato e può aiutare a attenuare l’overtourism, ridistribuendo i viaggi e promuovendo diverse destinazioni rispetto alle mete più popolari. Con le Categorie, l’alloggio diventa la destinazione».

Che cosa ne pensa dello smartworking da remoto? Ci sono ancora tante criticità in essere?

«I progetti e le iniziative su cui stiamo puntando sono un esempio di come Airbnb creda nella nuova flessibilità offerta dal lavoro da remoto. Il Ceo Brian Chesky ha annunciato lo scorso maggio che tutti i dipendenti Airbnb, oltre 6mila, potranno scegliere di continuare da remoto, con la possibilità di tornare in ufficio solo se lo vorranno; lo scorso gennaio abbiamo lanciato il progetto “Casa a 1 Euro” a Sambuca di Sicilia dando la possibilità di trasferirsi nel borgo per un anno e abbiamo ricevuto quasi 100mila candidature da tutto il mondo, a conferma di quanto la vita da nomade digitale sia di grande interesse».

Il Paese è pronto a livello infrastrutturale?

«Ovviamente anche le destinazioni devono adattarsi a questa tendenza, sviluppando una serie di servizi adatti ad un'utenza che cambia: per questo abbiamo lanciato l’iniziativa Live and Work Anywhere e supportiamo le destinazioni che decidono di accogliere in maniera reale questo trend».

Il prolungamento del visto turistico come impatta?

«Recentemente è stato approvato con il Decreto “Sostegni-ter” un emendamento che introduce nel nostro ordinamento la figura del "Nomade Digitale". L’approvazione del testo è un’ottima notizia. Con l’affermazione dello smart working e del lavoro ibrido, sono sempre più coloro che non hanno la necessità di recarsi in ufficio quotidianamente: per la prima volta, milioni di persone possono vivere ovunque nel mondo, determinando così il più grande cambiamento nel mondo dei viaggi dall’introduzione dei voli commerciali».

Cambia di fatto l’offerta turistica…

«Città e paesi si sfideranno per attirare i lavoratori a distanza e ciò porterà a una ridistribuzione dei luoghi in cui le persone viaggiano e vivono. È importante che l’Italia si faccia trovare pronta per cogliere questa opportunità, e bene ha fatto il Governo a intervenire con lungimiranza in materia. Auspico che il ritardo dei decreti attuativi si possa risolvere a breve, così da ridurre il divario con altre destinazioni europee che si sono mosse prima di noi. Da parte nostra, ribadiamo la totale disponibilità al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, a lavorare insieme per rendere la destinazione Italia ancora più attraente per questi nuovi viaggiatori attraverso programmi specifici».

Come sarà dunque il "new normal" delle vacanze dal 2022 in poi?

«Il modo di viaggiare è cambiato per sempre. Da una parte le persone sono più flessibili su dove vivono e lavorano, dall’altra fanno viaggi più lunghi. Infine, abbiamo visto una crescita di interesse per le destinazioni rurali, indice di un tipo di turismo più diffuso sul territorio. Crediamo che i borghi continueranno ad avere un’importanza fondamentale nel panorama dell’offerta. Nostre iniziative recenti come il progetto della Casa a 1 Euro, che ha visto la completa ristrutturazione di un edificio abbandonato nel centro storico di Sambuca di Sicilia e una call to action globale con l’obiettivo di trovare un nuovo o una nuova host per la casa, e la nuova Categoria delle Dimore Storiche, il 90% delle quali si trova in aree rurali o poco densamente popolate, vanno proprio nella direzione di valorizzare unicità tutte italiane».


Sofia Fraschini - Giornalista economico-finanziaria, laureata in Sociologia a indirizzo Comunicazione e Mass media, ha iniziato la sua carriera nel gruppo Editori PerlaFinanza (gruppo Class Editori) dove ha lavorato per il quotidiano Finanza&Mercati e per il settimanale Borsa&Finanza specializzandosi in finanza pubblica e mercati finanziari, in particolare nei settori Energia e Costruzioni. In seguito, ha collaborato con Lettera43, Panorama, Avvenire e LA7, come inviata televisiva per la trasmissione L’Aria che Tira. Dal 2013 lavora come collaboratrice per la redazione economica de Il Giornale e dal 2020, per il mensile del sito Focus Risparmio di Assogestioni.

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