Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 2019, la Cina ha celebrato il 70esimo anniversario della Repubblica popolare. Oltre al concerto, alla commemorazione dei caduti e alla gigantesca parata (con 15mila militari e 110mila civili in marcia su piazza Tienanmen), per l’occasione è stato inaugurato il gigantesco aeroporto di Pechino Daxing, dal nome del distretto a sud della capitale in cui sorge, un’opera colossale, simbolo tangibile dell’efficienza cinese e biglietto da visita sulle ambizioni presenti e future verso il mondo. Per arrivare in tempo per l’anniversario, i lavori sono iniziati e finiti in tempi clamorosamente brevi, nemmeno cinque anni dalla posa della prima pietra in una campagna aperta a 46 chilometri dal centro di Pechino, il 26 dicembre 2014, all’entrata in funzione del terminal da oltre un milione di metri quadrati, il più grande del mondo, il 25 settembre 2019. Sono stati oltre 50mila gli operai impiegati nella costruzione.
Per trasmettere i desideri di grandeur della Repubblica popolare, la Cina non ha badato a spese: 15 miliardi di euro per l’aeroporto e altri 35 per le infrastrutture di collegamento (autostrade, treni ad alta velocità, metropolitane), anche queste ultimate a tempi record. Per progettare l’aeroporto, è stata ingaggiata Zaha Hadid, l’archistar anglo-irachena celebre in tutto il mondo per le sue opere, scomparsa nel 2016, prima di vedere realizzata la sua ultima fatica.
L’aeroporto nasce non solo come strumento di propaganda, comunque, ma anche per far fronte all’aumento di viaggiatori, ampiamente previsto prima che la pandemia costringesse tutto il mondo a rivedere i piani, a cominciare proprio dalla Cina, che con la sua strategia Covid-zero ha quasi azzerato gli ingressi dall’estero.
Nel 2018 l’altro aeroporto della città, il Pechino-Capitale, aveva superato i 100 milioni di passeggeri. Alla nascita del nuovo scalo, nel 2019, le stime ipotizzavano il transito di 45 milioni di passeggeri l’anno inizialmente, per passare poi a 72 milioni nel 2025 e a oltre 100 milioni in futuro, anche a Daxing. In generale, si prevede un aumento del traffico commerciale nella regione pacifica dell’Asia di 1,8 miliardi di passeggeri nei prossimi 20 anni, una crescita simile a quella di tutto il resto del mondo unito. Nonostante la pandemia, in ogni caso, dall’aeroporto di Pechino Daxing sono passati quasi 39 milioni di passeggeri e 215.400 tonnellate di merci e corrispondenza, per un totale di 314.600 voli decollati o atterrati, la maggior parte nazionali, nei primi due anni.
L’aeroporto dall’alto sembra una stella marina d’oro a sei punte, mentre all’interno gli spazi pubblici sono ampi e luminosi. La sua configurazione radiale non ha solamente ragioni formali, ma anche funzionali, perché i passeggeri impiegano al massimo otto minuti per raggiungere il gate d’imbarco dal check-in, nonostante la grandezza del terminal. La struttura, quasi tutta in acciaio e vetro, ospita cinque tipici giardini cinesi all’interno, con alberi, casette di legno, fontane e ponti di pietra. La luce naturale filtra ovunque dalle alte volte. Ci sono chiaramente negozi e punti vendita di tutti i principali brand internazionali, dai caffè all’alta moda italiana.
A distinguere Pechino Daxing dagli altri aeroporti sono però soprattutto le tecnologie innovative: basti pensare che durante la costruzione dell’aeroporto sono stati registrati oltre 100 nuovi brevetti e impiegate 65 nuove tecniche costruttive, un trionfo di robotica e intelligenza artificiale. I pannelli solari garantiscono circa 6,1 GWh di energia pulita all’anno, l’impianto di riscaldamento centralizzato è in grado di recuperare il calore di scarto e sono inoltre presenti canali di raccolta dell’acqua piovana per le zone esterne.
Il riconoscimento facciale permette di velocizzare le code e c’è ovunque la connessione 5G, mentre dalla torre di controllo vengono gestiti fino a 300 decolli e atterraggi in un’ora, su sette piste, di cui una riservata ai voli militari: stiamo parlando del più grande sistema di controllo automatico del traffico aereo a livello globale. A completare la struttura c’è poi un hub ferroviario di circa 80mila metri quadri, con cui si raggiunge il centro di Pechino, distante poco meno di 50 chilometri, in 20 minuti. Anche il presidente cinese Xi Jinping il giorno dell’inaugurazione ha preso il treno per arrivare a Pechino Daxing, dove è stato accolto da una trionfale marcia militare, per mostrare al mondo un altro successo della Cina.