Recarsi in aeroporto prenotando una navetta elettrica autonoma o un taxi-drone che da casa, dall'albergo o dalla stazione portano direttamente al microterminal. Affidare i bagagli a un servizio di raccolta e consegna personalizzata e percorrere l'imbarco senza interruzioni, con il riconoscimento biometrico. Comprare un pasto su e-commerce e riceverlo da un robo-delivery nella lounge, in attesa della chiamata al gate con una notifica sul proprio telefono.
È un possibile ritratto dell'esperienza intermodale, digitale, personalizzata e green che ogni utente potrebbe vivere nei prossimi 20/30 anni negli aeroporti del mondo, aperti e integrati con il tessuto urbano, automatizzati e alimentati da energia green.
Lo scenario viene descritto dal report “The evolution of airports – A flight path to 2050” elaborato da Oliver Wyman, Consiglio internazionale degli aeroporti del mondo (ACI) e Centro per il turismo globale sostenibile (Stgc, incubato dal ministero del Turismo dell'Arabia Saudita).
Tra le sfide dell’innovazione, della decarbonizzazione e l'aumento della domanda, gli autori prevedono che, entro il 2030, la flotta commerciale globale si espanderà del 33% fino a oltre 36mila aerei; tra 2022 e 2040 il traffico passeggeri crescerà del 5,8% ogni anno ed entro il 2040 19 miliardi di viaggiatori transiteranno, ogni anno, fra gli aeroporti del mondo. Dunque, come cambieranno per allora gli aeroporti? Ecco i 5 megatrend individuati dal report.
Emissioni nette zero
Il trasporto aereo contribuisce per circa il 2% delle emissioni totali e gli aeroporti incidono per il 2-5% su tale quota. Puntando all'obiettivo Net Zero 2050 fissato dagli Accordi di Parigi, gli aeroporti diventeranno hub e produttori di energia verde, in grado di erogare all'esterno le risorse disponibili e aggiungendo questo flusso di ricavi al modello di business. Dovranno ridurre il consumo nei loro ecosistemi, usare tecnologie di cattura della CO₂ (Ccus), adottare illuminazione e climatizzazione sostenibili (consumano il 46% dell'energia).
Facilitare la disponibilità di carburanti alternativi agli operatori di volo diventerà cruciale, con il via alla commercializzazione dei Saf per il 2030. Per tale data ci saranno 5,4 miliardi di galloni di Saf disponibile, ma ne servirebbero almeno 16 miliardi per mantenere le emissioni a livello del 2019.
I veicoli di servizio in aeroporto saranno elettrificati così come i voli per le tratte di corto raggio. Questi, insieme alle tecnologie a base di idrogeno attese intorno al 2035, dovrebbero aiutare a ridurre l'inquinamento acustico. Mentre gli aeroporti sviluppano nuove soluzioni, le tecniche di costruzione sostenibile e il retrofitting, andrebbe considerato il sistema del carbon credit.
L'innovazione tecnologica
Il 73% dei passeggeri si dichiara già d'accordo a condividere i propri dati biometrici a favore di una maggiore efficienza. L'identità digitale biometrica internazionale permetterà di integrare i processi di controllo per la sicurezza a passo d'uomo già sui mezzi di trasporto dalla città al gate, trasformando il transito in aeroporto in modo automatizzato, in movimento e contactless. Una singola fonte digitale confermerà identità, salute, passaporto, info di viaggio e visti, ma regolatori e industria dovranno stabilire le policy di condivisione, mantenendo la sicurezza e la protezione dei dati.
La diffusione di AI, IoT e machine learning, consentirà una gestione migliorata delle operazioni, oltre al tracciamento dei bagagli senza carta e senza tag o con tag elettronici. Non saranno più necessari grandi lobby per lo smistamento e lo sviluppo dei digital twin favorirà una gestione predittiva efficace e in tempo reale da una cabina di regia.
La stampa 3d potrà facilitare la manutenzione, i droni potranno monitorare lo stato di impianti e di velivoli, mentre una flotta di robot sarà al servizio dei clienti per il delivery o per la pulizia degli ambienti.
Connettività intermodale
Elettrificazione e automazione richiederanno un coordinamento tra aeroporti, operatori di volo e agenzie di trasporto pubblico, come le ferrovie. Le strategie integrate di investimento e connessione andrebbero a favore di hub di comunità, connessi a diverse tipologie di trasporto di massa.
L'uso di automobili verso l'aeroporto verrebbe disincentivato, riducendo l'importanza del parcheggio come fonte di ricavi a favore di terminali specializzati con accesso dedicato dal centro cittadino al gate senza interruzioni e multimodale, per ridurre il traffico e le inefficienze.
Questo avverrà anche con l'integrazione nell'infrastruttura dei vertiporti per lo sviluppo della Urban Air Mobility grazie alla diffusione degli eVTOL. Tale sistema potrà connettere le città vicine e le reti ferroviarie ultraveloci, offrendo maggiori opzioni a livello interregionale. A lungo termine, è possibile immaginare anche una maggiore integrazione tra la mobilità cargo e passeggeri, in particolare per le destinazioni turistiche che soffrono di variazioni stagionali.
Il lavoro che cambia
Circa il 54% degli 11,3 milioni di persone che lavorano nell'aviazione sono addetti in aeroporto, ma nel 2021 la forza lavoro dell'aviazione era ridotta del 43% rispetto ai livelli precovid e deve ancora recuperare. La mancanza di piloti è un trend di lunga durata, in quanto sono richiesti 60mila piloti aggiuntivi entro il 2032.
Tutto questo minaccia di limitare la crescente domanda di viaggio, sebbene l'automazione possa sempre più venire a supporto di una forza lavoro più piccola e concentrata sui servizi al cliente. Le competenze richieste si orienteranno fronte passeggero verso le soft skill e fronte operazionale con un focus rivolto a digitale (data science, AI), cybersecurity, ingegneria e It.
Con quattro generazioni diverse di lavoratori, gli aeroporti dovranno collaborare con le università per creare interesse e facilitare le assunzioni ma al tempo stesso favorire l'upskilling e il reskilling del personale già attivo.
L'esperienza passeggero
L'immagine è quella di vere e proprie città-aeroporto (“aerotropoli”) in termini di economia e infrastrutture che diventeranno sempre più parte integrante del viaggio, con campus urbani dotati di uffici, hotel, offerte di svago e connesso con diverse modalità.
L'espansione della capacità aeroportuale richiederà investimenti specialmente in Medio Oriente e Asia (2.400 miliardi di dollari, stima ACI World). Gli spazi interni verranno trasformati ma a causa di un'eredità infrastrutturale alcuni scali avranno bisogno di tempo per integrare nuove funzioni nell'architettura e rivedere il design.
La scomparsa delle barriere check in fornirà nuove aree di retail, relax ed esperienze (cinema, piscine, aree di gioco in realtà virtuale...) per nuove opportunità di ricavo commerciale e di vendita. Le lounge cresceranno in popolarità, mentre le lunghe attese in fila all'imbarco diventeranno un ricordo, grazie al servizio di coda virtuale.
Personalizzato, on demand, contactless ed efficiente: un percorso end-to-end su misura, piacevole e amico dell'ambiente è l'obiettivo che promuove l'innovazione e il cambiamento degli aeroporti di tutto il mondo.