La guida autonoma potrà permettere un mix di offerte maggiormente integrato nel trasporto pubblico

La guida autonoma potrà permettere un mix di offerte maggiormente integrato nel trasporto pubblico

I veicoli a guida autonoma e il futuro del trasporto pubblico

Le auto senza conducente sono una modalità di spostamento che di certo risulterà meno inquinante e più ecosostenibile, ma che non potrà risolvere il problema della congestione stradale. Ed è qui che il trasporto pubblico avrà ancora un ruolo determinante

I media sono affascinati dai veicoli a guida autonoma, definiti anche AV, in particolare dalla loro sicurezza e dalla possibilità o meno che diventino un prodotto di massa. Una domanda più ampia e rilevante è come interagiranno come flotta e se saranno utilizzati per il trasporto pubblico, per spostare più passeggeri con meno mezzi, così da risolvere il problema del traffico cittadino e affrontare le sfide dell’inquinamento ambientale.

Sempre più spesso si è convinti che, sebbene le auto elettriche private potrebbero migliorare la qualità dell’aria, non faranno però che aggravare il traffico cittadino, perché sostituendo i veicoli tradizionali con altri più moderni non si risolverà il problema della congestione stradale. Staremo così bene nelle nostre auto a guida autonoma, che non ci dispiacerà restare imbottigliati nel traffico anche per ore. Per questa ragione, i ricercatori del ETH di Zurigo hanno suggerito che le città possano proibire l'uso di AV privati.

Resta cruciale che siano elettrici, condivisi e operino in sinergia con il trasporto pubblico, senza dimenticare gli investimenti urbani in infrastrutture e tecnologie necessari per supportare una rete intermodale e connessa che comprenda veicoli senza conducente elettrici che possano sostituire o migliorare linee di autobus tradizionali meno efficienti.

La città come un app store

I gruppi che utilizzano rider e autisti come Uber e Lyft stanno aggiungendo il trasporto pubblico alle loro app per aiutare i clienti a pianificare tragitti da porta a porta, diventando aggregatori della cosiddetta MaaS, Mobility as a Service. L’ideale però dovrebbe essere l'inverso, ovvero le app di trasporto pubblico dovrebbero aggiungere Uber e Lyft e i robotaxi del futuro ai loro mercati. “Non c'è nulla che impedisca agli operatori commerciali di MaaS di favorire le proprie soluzioni; il trasporto pubblico potrebbe benissimo essere messo da parte”, avvertono gli urbanisti dello SPUR di San Francisco.

La direttrice generale del Dipartimento dei Trasporti di Los Angeles, Saleta Reynolds, ha il suo punto di vista: le città dovrebbero diventare degli “app store” per i servizi di mobilità. "Google e Apple promuovono l'innovazione sulle loro piattaforme in modo molto specifico, con termini e servizi che le aziende accettano per poter vendere i loro prodotti nell'app store", ha affermato in occasione dell'evento CoMotion LA dell'anno scorso. “Appena li disattendono, sono fuori dalla piattaforma”.

Un approccio che potrebbe irritare chi spera che i veicoli senza conducente elettrici sostituiscano con alternative private più redditizie ciò che considerano un trasporto pubblico inefficiente e finanziato dalle nostre tasse. Tuttavia, Anche se spesso ci si lamenta delle perdite finanziarie della rete viaria pubblica, una vera zavorra per i bilanci statali, considerandola unicamente un’attività a scopo di lucro si perde molto del valore che apporta alle comunità e si trascurano i costi della mobilità auto-centrica.

I vantaggi del trasporto pubblico

I costi di capitale e operativi associati al trasporto pubblico dovrebbero essere visti come un investimento nello sviluppo economico, piuttosto che un semplice onere di impresa. La Union Internationale des Transports Publics (UITP), la più grande associazione internazionale delle aziende di trasporto pubblico, sottolinea come “gli investimenti nel settore inneschino una reazione a catena nelle attività economiche pari a tre o quattro volte l’importo iniziale”.

È importante ricordare che il trasporto, pubblico o privato, raramente è fine a sé stesso, ma un mezzo per raggiungere un’altra meta, per arrivare in ufficio o per consentire agli imprenditori di avere accesso a un più ampio bacino di lavoratori. I vantaggi di un trasporto pubblico accessibile sono diffusi, secondo le parole della American Public Transportation Association (APTA):

  • Ogni dollaro investito nel trasporto pubblico ne genera quattro di ritorno economico;
     
  • Ogni dieci milioni di dollari di investimenti di capitali nel trasporto pubblico garantiscono un aumento delle attività economiche per trenta milioni;
     
  • Ogni dieci milioni di dollari di investimenti operativi nel trasporto pubblico garantiscono un aumento delle attività economiche per trentadue milioni.

Negli Stati Uniti, le famiglie che vivono in luoghi in cui è indispensabile utilizzare l'auto spendono fino al 25% del loro reddito per spostarsi. Un’auto che si rompe può significare la perdita del lavoro. Un trasporto pubblico affidabile riduce il costo della vita per chi vi ha facile accesso, consentendo un risparmio per gli utenti di oltre 10.000 dollari l'anno.

I costi delle città auto-centriche

UITP sottolinea, inoltre, che "sebbene i progetti di investimento nel trasporto pubblico di ampia portata siano indubbiamente costosi, in realtà lo sono molto meno del costo diretto del traffico urbano, che può danneggiare seriamente la competitività delle città, influenzando l'affidabilità dei tempi di viaggio e la produttività delle imprese". Esaminiamo alcuni degli impatti economici e sociali negativi delle auto private, del traffico e dell'inquinamento in città: 

  • 1,25 milioni di morti e 20-50 milioni di feriti per incidenti automobilistici ogni anno (la maggior parte causati da un errore umano) costano $518 miliardi a livello globale o l’1-2% del PIL della maggior parte delle nazioni;
     
  • Ogni anno si registrano circa 385mila decessi prematuri dovuti all'inquinamento dell’aria per le emissioni dei veicoli;
  • La mancanza di una rete di trasporto pubblico è un ostacolo grave all'occupazione in varie regioni - l’Europa ha già speso l’1,4% del suo PIL per la lotta alla disoccupazione;
  • I pendolari trascorrono 100-200 ore l’anno nel traffico, pari a una perdita di produttività di cinque settimane di lavoro da quaranta ore.

I veicoli a guida autonoma aiuteranno o danneggeranno le città?

Vari studi pubblicati hanno piantato il seme del dubbio sulla capacità degli AV di migliorare la situazione del traffico urbano. Adam Milliard-Ball, ricercatore dell’Università della California a Santa Cruz, ha studiato il traffico di San Francisco scoprendo che questi mezzi potrebbero raddoppiare la congestione stradale, perché sarà molto meno oneroso rimandarli a casa piuttosto che parcheggiarli in centro.

I ricercatori del ETH di Zurigo e dell’Università di Sydney sono giunti a conclusioni analoghe. Molti sottolineano l'impatto che società di taxi come Uber e Lyft hanno avuto sul traffico e l'inquinamento come esempi negativi dei danni che i veicoli a guida autonoma potrebbero provocare ai centri urbani. Sebbene promettano di ridurre traffico ed emissioni, i servizi, per esempio, sono responsabili per 5,7 miliardi di miglia aggiunte alle strade delle città americane e viaggiano vuoti per 2,8 miglia per ogni miglio in cui trasportano un passeggero. La maggior parte di queste miglia è utilizzata da persone che, diversamente, si avvarrebbero del trasporto pubblico. Le città saranno sempre di più i motori delle economie globali del futuro, con il 70% della popolazione che vivrà in aree urbane entro il 2050. I veicoli a guida autonoma elettrici e condivisi, in sinergia con il trasporto pubblico, ridurranno il traffico e anche la necessità di parcheggi.

Un futuro condiviso

Al contempo, le ricerche dimostrano che i veicoli a guida autonoma elettrici e condivisi riducono il traffico e i tempi di percorrenza. Tuttavia, l’integrazione con il trasporto pubblico è fondamentale per ottenere questi vantaggi. Gli AV condivisi e “combinati con un trasporto pubblico ad alta capacità possono eliminare nove auto su dieci nelle città europee di media grandezza”, secondo quanto afferma l’International Transport Forum (ITU). La corrispondente riduzione del traffico potrebbe diminuire il tempo necessario ai veicoli del car-sharing per completare i loro percorsi fino al 30%.

Città funzionanti ed efficienti

Oltre il 50% della popolazione mondiale vive nelle principali aree metropolitane e il numero è in crescita: entro il 2050 si prevede che si sfiorerà il 70%. Città che sono diventate i motori economici del mondo. Secondo la società di consulenza McKinsey, “Seicento città - le City 600 – sono proiettate a generare oltre il 60% della crescita globale entro il 2025”. L’ambiente urbano manca però di strade e di una vera politica abitativa.

Per favorire la crescita e supportare le attività di impresa e commerciali, il trasporto pubblico dovrà diventare più smart. Nuovi servizi per lo spostamento pubblico e privato, compresi gli AV, possono giocare un ruolo predominante nel consentire una mobilità più intelligente, ma per riuscirci saranno necessari maggiori investimenti nella viabilità urbana, non meno. Oltre alla riduzione del traffico, l’ITU ha riscontrato che la giusta sinergia fra veicoli a guida autonoma condivisi e una rete di trasporto pubblico ad alta capacità può ridurre la necessità di parcheggi dell’80%, “generando nuove opportunità per usi alternativi di questo spazio prezioso”. Se le città dovranno diventare dei novelli app store per i nuovi sistemi di mobilità, avranno bisogno del supporto delle corrispondenti piattaforme tecnologiche che consentano a operatori pubblici e privati di lavorare insieme. “Non c’è ragione per cui gli attuali operatori del trasporto pubblico o le società di taxi non possano avere un ruolo attivo nella fornitura di questi servizi”, afferma un dossier dell’ITU. “La gestione dei trasporti, comprese le leggi e gli accordi per le concessioni, dovranno adattarsi di conseguenza”. Questo, senza dubbio, comprenderà una limitazione del numero di servizi delle auto a guida autonoma consentiti, così da bilanciare la domanda e l’offerta ed evitare una presenza eccessiva di mezzi, come vediamo attualmente nei servizi di taxi peer-to-peer.

L'interesse pubblico

Il trasporto pubblico ha una missione che manca alle società private: consentire una viabilità sicura e accessibile, alla portata di tutti i cittadini, a prescindere dall’età, il reddito, le capacità o l’ubicazione. Per poter avere successo, le città dovranno impegnarsi per adottare politiche al servizio di tutti i portatori di interesse. Sebbene gli operatori del trasporto pubblico potranno non ottenere mai un profitto nel significato tradizionale del termine che utilizziamo per valutare le imprese private, i vantaggi economici diretti e indiretti consentiti dai loro servizi ai residenti e alle attività commerciali sono ben maggiori dei costi di capitale od operativi necessari. I veicoli a guida autonoma e i loro servizi dovranno essere parte di un mix di offerte che diventerà, come sottolinea l’ITU, “una nuova forma di trasporto pubblico a bassa capacità e alta qualità”.

L’arrivo della auto a guida autonoma porterà una trasformazione radicale dei sistemi di trasporto nelle città del futuro. L'integrazione tra gli AV e trasporto pubblico è fondamentale per ottenere un ambiente urbano più sostenibile e meno congestionato. In un mondo di super città, il trasporto pubblico resterà ancora il modo più efficiente per spostare un elevato numero di passeggeri.


Raphael Gindrat

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