BagsID è un software di visione artificiale, che mira a sostituire le tecnologie inefficaci con un'immagine efficiente e sostenibile

BagsID è un software di visione artificiale, che mira a sostituire le tecnologie inefficaci con un'immagine efficiente e sostenibile

Mai più smarriti grazie alla biometria dei bagagli: l’idea di BagsID

Intelligenza artificiale applicata all'handling: l’idea della startup BagsID selezionata per l’Innovation Hub di ADR è nata da una disavventura del fondatore, Marlon van der Meer. Raccontiamo la storia su Rocket, la rubrica di Infra Journal dedicata alle idee innovative

“Una soluzione per il futuro dei viaggi” è la promessa con cui BagsID lancia sul mercato un’innovazione tecnologica volta a migliorare l’efficienza degli aeroporti: la biometria dei bagagli. Partecipando alla “Call for Ideas” per l’Innovation Hub di Aeroporti di Roma (ADR), questa giovane startup, nata del 2018 da un’intuizione del fondatore Marlon van der Meer, ha potuto aderire al programma di “open innovation” di ADR a sostegno delle idee delle startup nel settore aeroportuale. Infra Journal ha intervistato il team per la rubrica “Rocket” cercando di capire come un’immagine digitalizzata che riproduce l’intero ciclo di vita dei bagagli dal check-in all'arrivo, possa garantire una migliore esperienza di volo ai passeggeri. 

Quale problema intende risolvere la vostra startup? E come è nata l’idea?

«BagsID è un software di visione computerizzata che crea uno “strato digitale” sull’infrastruttura aeroportuale esistente. Tramite degli Application programming interface (APIs) alcune informazioni sui bagagli vengono rese disponibili ad aeroporti e compagnie aeree. BagsID è nata dopo che il nostro fondatore, Marlon van der Meer, viaggiatore appassionato e abituale, ha percepito la necessità di un cambiamento nel settore dell'aviazione a seguito di una serie di bagagli smarriti e collegati in modo errato. L'obiettivo è sostituire gli attuali tag termici e altre tecnologie costose e inefficaci con un'immagine efficiente e sostenibile, esplorando l'opportunità non sfruttata della biometria dei bagagli».

Qual è la storia della vostra startup?

«Tutto è iniziato nel 2018, quando van der Meer iniziò a concepire un’idea per un sistema tag less. Da quello spunto abbiamo iniziato a sviluppare un algoritmo di intelligenza artificiale che fornisce una tecnologia di riconoscimento dei bagagli, nota anche come biometria dei bagagli. Nel 2019 abbiamo sviluppato ulteriormente la nostra IA e installato archi di acquisizione presso il centro di prova Baggage Handling System (Bhs) del fornitore VanderLande nei Paesi Bassi. Nel 2020 abbiamo partecipato al Baggage Biometrics Program di IAG e vinto il programma “Hangar 51 Accelerator”. Questo ci ha permesso di portare avanti la ricerca e lo sviluppo in collaborazione con IAG. Abbiamo anche installato quattro archi all'aeroporto di Eindhoven, per l'acquisizione di immagini e per l'apprendimento. Al termine dei test abbiamo registrato un'incredibile percentuale di lettura del 99,03 per cento». 

Come funziona la tecnologia alla base della vostra innovazione?

«Abbiamo sviluppato una tecnologia per il riconoscimento dei bagagli, scattando immagini delle valigie e combinandole con tag virtuali o LPNs (Licence Plate Number). Queste immagini vengono inviate alla nostra intelligenza artificiale, che sarà in grado di riconoscere i bagagli in qualsiasi punto del percorso». 

Quali risultati avete ottenuto fino ad oggi?

«Nel 2021 abbiamo realizzato una dimostrazione di riconoscimento bagagli in collaborazione con Iberia all'aeroporto di Madrid. Oltre alla dimostrazione, abbiamo partecipato al programma “Plug and Play”, che ha visto la partecipazione di aziende affermate come Fraport, Bru Airport e molte altre. La nostra ambizione è raggiungere un futuro tag less baggages nel 2030». 

Quali sono i vantaggi quantificabili della vostra soluzione (nella gestione aeroportuale / esperienza del passeggero)?

«La nostra tecnologia può contribuire a risolvere molte delle sfide che il settore aereo deve affrontare oggi. Tutti i problemi legati ai tag, come la mancata lettura, diventerebbero un ricordo del passato. La biometria dei bagagli può migliorare anche l'intero processo della loro gestione. Visibilità, tracciabilità e affidabilità saranno a disposizione di tutte le parti coinvolte. Inoltre, la nostra soluzione può far sì che tutti gli aeroporti e le compagnie aeree diventino conformi alla norma IATA res 753 da un giorno all'altro. Uno dei nostri obiettivi principali è rendere il viaggio dei bagagli più ecologico e sostenibile».

Quali sono le opportunità di mercato che avete trovato e i punti di forza che secondo voi rendono appetibile il contenuto del vostro progetto? 

«Il nostro punto di forza è la volontà di cambiare senza essere dirompenti; il nostro approccio è quello di assicurarci che la nostra soluzione di copertura biometrica, basata sull'immagine per l'intero ciclo di vita del bagaglio dal check-in all'arrivo, si adatti ai processi attuali, in modo da garantire un viaggio dei passeggeri e dei bagagli davvero senza interruzioni. Il nostro team è in grado di reagire a qualsiasi richiesta di questo mercato, e l'attrattiva è che stiamo creando una soluzione mai vista prima: è nuova, audace, innovativa e potrebbe cambiare il settore aereo per come lo conosciamo oggi. Le possibilità sono infinite». 

Quali sono i prossimi passi che intendete intraprendere (nel processo di accelerazione del business)? E quali obiettivi vi ponete nel medio-lungo periodo?

«BagsID sta attraversando un momento di crescita, a partire dal team tecnico, per sviluppare ulteriormente la nostra tecnologia biometrica dei bagagli e l’intelligenza artificiale di riconoscimento. Stiamo sviluppando anche altre aree, dal marketing all'integrazione, dalla comunicazione alle operazioni. A medio e lungo termine ci stiamo concentrando sulla realizzazione degli attuali proof of concepts e puntiamo a lanciare e consegnare il primo volo al mondo senza tag che partirà dall'aeroporto di Eindhoven». 

Qual è il valore aggiunto che può offrire la vostra realtà di giovane startup, nel suo modo di lavorare e di pensare, sia rispetto a quelle più affermate sul mercato che nell'open innovation con altri più strutturati?

«Siamo una piccola start-up con grandi aspirazioni: cambiare il panorama del settore aereo con la nostra rivoluzionaria tecnologia. La nostra organizzazione interna è piccola, ma in rapida crescita, il che rende la comunicazione rapida e chiara perché ognuno di noi ha le proprie aree di competenza e sa cosa ci si aspetta da noi. BagsID non è un concetto, è un nuovo modo di viaggiare. Offriamo una soluzione per il futuro dei viaggi». 

Che cos'è Rocket

“Rocket” è la rubrica di Infra Journal dedicata alle startup più interessanti nel mondo delle infrastrutture, della mobilità e delle smart city. In primo piano, ci sono le innovazioni, le storie, le ambizioni e il volto di chi ci lavora, per conoscere il valore aggiunto che distingue ciascuna di queste giovani realtà imprenditoriali. Rockets è un viaggio tra risposte innovative a esigenze comuni, un percorso destinato a scoprire come queste imprese emergenti si sviluppano e crescono, le strategie per mettere in “rampa di lancio” le proprie idee con l’obiettivo di “decollare” e “volare” con la forza del proprio business, affermandosi così sul mercato.

Uno spazio particolare è riservato ai progetti sviluppati da startupper di tutto il mondo e presentati all’Innovation Hub dell’aeroporto Leonardo da Vinci, per un’iniziativa di “open innovation” dei servizi e della gestione aeroportuale di Aeroporti di Roma. In risposta alla “Call for ideas” di ADR hanno manifestato interesse circa 530 start up, di cui 96 (62 italiane e 34 straniere) hanno presentato la candidatura per usufruire degli investimenti offerti da ADR a sostegno delle idee innovative.


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