Il traffico aereo passeggeri sta raggiungendo nuovi record in Italia

Il traffico aereo passeggeri sta raggiungendo nuovi record in Italia

«Aeroporti, il futuro ora è tornato»

«Il ritmo di ripresa ai livelli pre-pandemia è stato sorprendente», secondo Alfonso Celotto, presidente di Aeroporti 2030 che indica le sfide e gli orizzonti di sviluppo per il settore in Italia

«Pensare all’aeroporto del domani e farlo con una visione ampliata». Dopo lo tsunami generato sul settore aereo dalla pandemia CovidAlfonso Celottopresidente di Aeroporti 2030, racconta il “nuovo viaggiare” e traccia la rotta degli aeroporti del futuro. Una via digitale, intermodale e sostenibile che sappia mettere al centro “l’esperienza di viaggio”.

Il traffico aereo post pandemia sta registrando una serie di record e flussi in netta crescita. Vi aspettavate un trend di questa portata?

«Sebbene fossero previsti segnali di ripresa, il ritmo con cui si sono raggiunti e superati i livelli pre-pandemia è stato sorprendenteLe persone hanno manifestato un forte desiderio di viaggiare, sia per lavoro, sia per piacere, con una crescente domanda verso mete internazionali».

Secondo lei quali sono le ragioni alla base di questo boom di traffico considerando che, oltretutto, i prezzi sono saliti?

«Il boom del traffico aereo, nonostante l’aumento dei prezzi e del costo della vita in generale, può essere attribuito a diversi fattori. In primo luogo, c’è una domanda repressa accumulata durante i periodi di restrizioni legati alla pandemia. In secondo luogo, il concetto di ‘revenge travel’ (viaggio di rivalsa) ha spinto molti a pianificare vacanze, eventi e visite che erano stati rimandati».

Anche l’offerta è cambiata?

«Le compagnie aeree hanno diversificato i servizi e le opzioni di viaggio, offrendo più flessibilità, aspetti che i passeggeri apprezzano». 

Quali flussi di traffico leggete come più sorprendenti?

«Quelli verso le destinazioni a lungo raggio, in particolare verso l'Asia e il Nord America, dove la domanda ha superato di gran lunga le aspettative iniziali. Durante la scorsa estate, l’aeroporto di Fiumicino si è collocato al 5° posto per crescita di voli da/per il Nord America tra i principali scali europei, con un tasso di crescita doppio rispetto a quello di grandi hub come Madrid o Lisbona e addirittura di tre volte superiore a quello di Francoforte o Amsterdam. Inoltre, spicca il rapido recupero del turismo intercontinentale».

Gli aeroporti italiani sono in grado di supportare tutta questa domanda?

«L'industria aeroportuale rappresenta un pilastro fondamentale per l'economia di una nazione, un settore strategico che è chiamato ad affrontare significativi investimenti per realizzare la transizione green e sviluppare le infrastrutture in un’ottica di intermodalità e di innovazione tecnologica. Proprio favorire ed accelerare questo percorso verso il futuro rappresenta la mission principale di Aeroporti 2030: l’associazione ha da poco compiuto 2 anni e ricomprende ora anche la Rete Aeroportuale pugliese per un totale di 10 scali nazionali, di cui 2 intercontinentali».

In concreto come vi muoverete?

«Dopo un’estate che ha registrato flussi in forte crescita, ma anche evidenziato l’urgenza di trovare soluzioni per gestire la saturazione dei cieli europei e delle infrastrutture di terra, è opportuno effettuare un’analisi e valutare le strategie di sviluppo per il futuro degli aeroporti europei, anche valorizzando il ruolo del lavoro e della tecnologia. Per queste ragioni, stiamo organizzando una serie di eventi (il primo a fine novembre a Bari) con i principali stakeholder del settore proprio per alimentare un confronto tra istituzioni e mettere a fuoco il percorso». 

Quali sono le principali sfide che attendono gli aeroporti? 

«L’elenco delle priorità da affrontare nei prossimi mesi è corposo: aggiornamento del Piano Nazionale degli aeroporti; revisione degli Orientamenti sugli aiuti di stato alle compagnie aeree e agli aeroporti; negoziazione per il rinnovo del CCNL del Trasporto aereo e trasformazione del mondo del lavoro; semplificazione delle procedure per l’approvazione dei progetti aeroportuali; adozione di un approccio equilibrato e contenimento dell’inquinamento acustico nell’intorno aeroportuale; revisione della normativa sull’assegnazione degli slot; evoluzione del mercato del trasporto aereo e impatto dei nuovi modelli commerciali. Fondamentale, anche, migliorare l'accessibilità agli scali attraverso collegamenti intermodali». 

Avete un modello preciso da raggiungere?

«Gli aeroporti devono offrire un'esperienza sempre più confortevole e efficiente ai passeggeri. Questo è esattamente l'approccio che i nostri associati stanno seguendo.  Su Fiumicino, il primo hub italiano, è in atto un processo di rinnovamento continuo e una particolare attenzione alla passenger experience, che ha reso possibile l’ottenimento di numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui, il massimo riconoscimento delle 5 stelle Skytrax per gli eccellenti livelli nella qualità del servizio».

Crede che il trend in ascesa continuerà? L’Italia che ruolo avrà?

«In Italia, il settore del trasporto aereo è strategico per l’economia: vale circa il 3,5% del Pil, impiega quasi 750mila lavoratori, dei quali 200mila diretti, pari al 3,2% dell'occupazione totale del Paese, con un valore della produzione generato complessivamente di oltre 50 miliardi di euro. Il comparto aereo è fortemente competitivo e l’Italia deve essere posta in condizione di concorrere con mercati vicini che, grazie anche a politiche di investimento significative, rischiano di sottrarre ampie fette di mercato al nostro sistema aeroportuale (si vedano la Turchia, ma anche la Grecia e la Spagna). Un sostegno che deve passare anche attraverso interventi di semplificazione e di incentivazione allo sviluppo intermodale  e digitale».

L’intermodalità gioca un ruolo quindi

«L’esperienza di viaggio è sempre più favorita dalla tecnologia. In un’ottica di intermodalità aria-aria, sono in fase di avanzato sviluppo i nuovi velivoli elettrici a decollo verticale (e-VTOL), che rappresentano una delle forme di mobilità innovativa e sostenibile più promettenti per i prossimi anni». 

Il futuro degli scali e degli aeroporti sarà green e sostenibile? 

«Vanno adottate soluzioni per traguardare gli obiettivi di neutralità climatica del settore con l’utilizzo di carburanti sostenibili e la semplificazione normativa per favorire ed accelerare il percorso di transizione green».

In che modo lavorate in questa direzione?

«Il trasporto aereo è da anni fortemente impegnato a ridurre le proprie emissioni che oggi raggiungono circa il 2% di quelle globali. AEROPORTI 2030 intende accelerare il percorso di transizione green favorendo l’attuazione di molteplici strategie che potranno essere indirizzate allo sviluppo dei bio-fuels (SAF), all’implementazione di nuove forme di Advanced Air Mobility (AAM) e a soluzioni innovative, tra cui l’utilizzo dell’idrogeno». 


Sofia Fraschini - Giornalista economico-finanziaria, laureata in Sociologia a indirizzo Comunicazione e Mass media, ha iniziato la sua carriera nel gruppo Editori PerlaFinanza (gruppo Class Editori) dove ha lavorato per il quotidiano Finanza&Mercati e per il settimanale Borsa&Finanza specializzandosi in finanza pubblica e mercati finanziari, in particolare nei settori Energia e Costruzioni. In seguito, ha collaborato con Lettera43, Panorama, Avvenire e LA7, come inviata televisiva per la trasmissione L’Aria che Tira. Dal 2013 lavora come collaboratrice per la redazione economica de Il Giornale e dal 2020, per il mensile del sito Focus Risparmio di Assogestioni.

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