Queste sono le città con il miglior bike sharing in Europa

Il servizio di condivisione delle biciclette è stato messo ai raggi X in 148 città d’Europa nel report “Shared ambition” di Cycling Industries Europe. Spoiler alert: i più bravi nello sharing non sono per forza di cose i soliti noti per la passione delle due ruote

Parigi, Anversa, Lubiana. È questo il podio delle tre migliori città per il bike sharing in Europa. Lo afferma "Shared Ambition 2024" il report di Cycling Industries Europe, che riunisce la filiera dell'industria ciclistica nell'Unione europea. L'associazione ha monitorato i livelli del servizio in 148 città, elaborando diversi indicatori di qualità nella condivisione delle biciclette, meccaniche o elettriche, offerta da operatori pubblici e privati. La base dei dati è fornita da Fluctuo, società di raccolta e analisi dati nel settore della mobilità condivisa.

Ebbene, le prime tre città, così diverse tra loro per urbanistica, demografia e dimensioni, svettano grazie al maggior numero di tragitti effettuati su una bicicletta condivisa, ogni mille abitanti: Parigi 36,9, Anversa 36,1 e Lubiana 26. La top 5 prosegue con Tartu, 20,4 e Tolosa 19,8 viaggi.

Se tutte le città raggiungessero il dato della quinta classificata, si eviterebbero emissioni atmosferiche per 270mila tonnellate di CO₂ all'anno, secondo gli analistiPer questo obiettivo servirebbero 270mila biciclette condivise in più, portando la flotta complessiva a 470mila velocipedi. L'investimento necessario, secondo uno studio del governo olandese, sarebbe di 325 milioni di euro con un costo medio di manutenzione di 1.200 euro all'anno per bicicletta.
 

La cornice europea

"Shared Ambition" offre uno strumento agli stakeholder di settore (amministratori, operatori e cittadini), per confrontare le pratiche e le strategie messe in atto dalle migliori città nel bike sharing o da città con caratteristiche simili, ma con perfomance più soddisfacenti. A essere selezionate sono le 100 del piano Ue "Climate neutral and smart cities" e altre 48 che ricadono sui corridoi TEN-T europei.

L'ambito è definito dalla strategia per la Mobilità smart e sostenibile, dalla Nuova cornice Ue per la mobilità urbana e dalla Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica (aprile 2024), pubblicata con 36 impegni, che riconosce la bibicletta come uno dei mezzi di trasporto più sostenibile, accessibile, inclusivo e salutare, con un'importanza critica per la società e l'economia europea.

La mobilità ciclabile e il bike sharing favoriscono infatti la decarbonizzazione del trasporto urbano e aiutano a raggiungere l'obiettivo europeo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050. «Il bike sharing è anche al centro della lotta alla povertà dei trasporti e nel supportare le persone a basso reddito e disabili, ma servono incentivi per riuscire a garantire accesso equo a tutti gli utenti – afferma il report CIE -. Ecco perché consigliamo che gli stati membri pianifichino un budget dal Fondo sociale per il clima da 10 milioni di euro per le metropoli più grandi fino a 250mila euro per città da 50mila abitanti, per sostenere il bike sharing».


Chiudere il cerchio

Per circoscrivere il perimetro in cui questa analisi si muove, Infra Journal ha scelto di ponderare i tassi di utilizzo della bicicletta condivisa, pubblicati da CIE, con i tassi di utilizzo della bicicletta (in generale) come mezzo quotidiano di trasporto pubblicati da Luko (2022), compagnia assicurativa, nelle diverse città prese in considerazione.

Parigi si ferma dunque al 3%, Anversa guida al 28,9% e Lubiana si attesta sul 10%. Il capoluogo delle Fiandre, quindi, raggiunge un ottimo risultato nello sharing nonostante gli alti livelli di utilizzo della bicicletta privata già presente e può rappresentare un modello per altri paesi dove le due ruote fanno parte della cultura urbana, come Paesi Bassi o Danimarca. La stessa Copenhagen, per esempio, dimostra che un alto tasso di utilizzo della bicicletta privata (29%) non è per forza di cose in relazione con il numero di tragitti in sharing, 6,9 ogni mille abitanti che colloca la capitale fuori dalla top 10 (25esimo posto).

Il bando dei monopattini a Parigi non ha influito sugli schemi di utilizzo del sistema Velib presente dal 2007, mentre il bike sharing ha raddoppiato la flotta complessiva. Quantunque la domanda sia rimasta forte, CIE suggerisce per il sistema Parigi / Île de France di aumentare la dimensione della flotta pubblica, migliorare l'infrastruttura con piste separate e semplificare i processi di pagamento tramite app.

Lubiana, invece, dimostra che è possibile ottenere buoni risultati in una città di medie dimensioni con un numero limitato di biciclette condivise (1.670). Lo sharing su due ruote trae vantaggio da un centro storico raccolto e riservato a pedoni e ciclisti. La prima ora è completamente gratuita. Qui, gli aspetti da migliorare riguardano la connessione con il sistema di trasporto pubblico, il rinnovamento delle biciclette meccaniche e l'opportunità di una tariffa differenziata e di vantaggio per gli abbonati al trasporto pubblico. Le altre città che fanno parte della top 10, seguendo questo parametro, sono Lione, Bologna, Firenze, Bordeaux e Padova.
 

Dettagli di infrastruttura

Tre città comprese nella top 10 hanno una flotta per il 70% basata su stazioni. Parigi, si ferma al 45%. La crescente popolarità dei servizi privati e distribuiti senza base fissa nel tessuto urbano è sempre più evidente, nelle maggiori città. Firenze e Padova, entrambe new entry ai primi posti, non hanno alcuna stazione. 

Le biciclette elettriche, poi, generano in proporzione più viaggi rispetto a quelle meccaniche. La quota delle prime nella flotta complessiva è del 21,36%, contro il 78,64%. Tuttavia, le e-bike garantiscono il 30,65% degli spostamenti, contro il 69,35% di quelle azionate dai muscoli del ciclista.
 

Altri punti di vista

La classifica cambia aspetto considerando altri indicatori, come il numero di biciclette condivise ogni 10mila abitanti. In questo caso, le prime tre posizioni sono occupate da Bordeaux, Milano e Anversa. I velocipedi sulle strade del capoluogo lombardo sono oltre 16mila per una popolazione di 1,3 milioni di persone, con 4 operatori di sharing. L'altra faccia della medaglia è il basso numero di viaggi per bicicletta (0,8 al 57esimo posto). Secondo gli esperti, questo si spiega con l'aumento della flotta pubblica BikeMi tra 2022 e 2023 mentre l'offerta di mezzi in condivisione sul territorio si è arricchita con motorini e monopattini elettrici.

Il tasso di utilizzo, infine, vede ai primi tre posti Bilbao con 7 viaggi al giorno per bicicletta, Lione con 6,3 e Barcellona con 5,4. La città basca dispone di 750 veicoli tutti elettrificati, un fattore che rende appetibile l'utilizzo nella zona centrale, dove sono concentrati i mezzi. Tuttavia le dimensioni del servizio non sono adeguate a una città di 900mila abitanti, 96esima per numero di bici ogni 10mila abitanti. 

Barcellona offre un altro paradigma. L'introduzione di Bicing nel 2023 ha raccolto 148mila abbonati e reso possibili 17,6 milioni di viaggi. Il picco di utilizzo avviene in estate, quando le e-bike coprono 11 viaggi al giorno. Le biciclette elettriche garantiscono il 72% degli spostamenti e le tariffe accessibili rappresentano un fattore di successo. Ulteriore miglioramento può essere raggiunto allargando il servizio all'area metropolitana, la flotta di e-bike e sviluppando un'integrazione con il trasporto pubblico.


Infra Journal Newsroom - La redazione diffusa di Infra Journal, costituita da giornalisti qualificati ed esperti del settore, fornisce con regolarità dati, informazioni, trend e analisi utili per chi ogni giorno lavora per mettere in movimento la comunità a cui appartiene.

Altri come questo