Condutture per gas

Condutture per gas

La transizione green a uno snodo: l’eccellenza di Valvitalia per l’idrogeno

Il gruppo progetta e produce valvole, attuatori, raccordi, sistemi gas e soluzioni antincendio. Le soluzioni innovative vengono applicate nell’industria dell’idrogeno, quella estrattiva e per le infrastrutture di mobilità nelle aree più strategiche del mondo

Quando si parla di eccellenze italiane, il pensiero rimanda a moda, design, automobili, turismo, eno-gastronomia. Ma a rendere grande il Made In Italy concorrono anche comparti poco conosciuti. È il caso della filiera delle valvole industriali e soluzioni di controllo per fluidi e gas, che vede Bergamo al centro di un’area che nel raggio di 100 chilometri raggruppa il 90% dei fabbricanti nazionali, vale a dire 139 imprese, che occupano circa 10mila addetti e generano un fatturato annuo di 3,5 miliardi di euro.

Uno di questi è il gruppo Valvitalia che, grazie a una serie di acquisizioni, ha ampliato la propria offerta di prodotti e consolidato la presenza a livello globale. Attualmente conta circa 800 collaboratori ed è presente in mercati chiave come Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita, India, Use, Algeria, Canada, Regno Unito e fattura poco meno di 200 milioni di euro. Dal 2023 Cdp Equity è l’azionista di maggioranza al 75%.

Valvitalia è specializzata nella progettazione, produzione e distribuzione di valvole, attuatori, raccordi e sistemi gas per l’industria energetica, di soluzioni antincendio per i settori navale, ferroviario e infrastrutturale. Gioca inoltre un ruolo importante nella partita relativa all’idrogeno, un ambito nel quale ha progettato e realizzato valvole ad applicazioni con idrogeno al 100%.

«L’idrogeno è una delle risorse determinanti per il futuro del comparto e catalizza concrete aspettative di ulteriori grandi investimenti - ha spiegato Salvatore Ruggeri, fondatore e presidente di Valvitalia (nella foto in basso, Ndr) -. Allo stato attuale sono in via di definizione progetti di medio e lungo periodo per la costruzione di nuove infrastrutture per il trasporto della risorsa, tra cui nuove hydrogen valley, l’European Hydrogen Backbone e le Green Hydrogen Partnership del Mediterraneo. Valvitalia mira a fornire soluzioni per sostenere questa transizione: abbiamo recentemente testato con successo, grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano, nuovi prodotti idonei ad applicazioni con idrogeno al 100% adatte per severi range di pressione e temperatura».
 

Quali strategie state adottando per accompagnare la transizione ecologica? Ci può raccontare degli esempi pratici?

«Non c’è solo l’idrogeno, tra le risorse su cui stiamo investendo per contribuire al processo di decarbonizzazione. Un elemento chiave sta proprio nello sviluppo di un mix di prodotti e applicazioni. Il trasporto della risorsa idrica, ad esempio, rappresenta un mercato dalle grandi opportunità di sviluppo. Attraverso la controllata Vitas, ci siamo recentemente aggiudicati una maxi commessa dal Cile nell’ambito di una “pipeline” finalizzata al trasporto di acqua dal mare in quota, verso alcune miniere di rame sulle Ande, per supportare il processo di estrazione del metallo. Molto positivi sono anche i riscontri dal mercato legato alla desalinizzazione dell’acqua marina. Attraverso la nostra divisione Fire fighting abbiamo recentemente ideato una nuova generazione di soluzioni antincendio in grado di abbattere il consumo di acqua di circa il 60% rispetto agli impianti classici. Si tratta di sistemi di tipo “water mist”, che garantiscono un risparmio fino al 40% in termini di energia impiegata. Ad aver già adottato questa tecnologia ci sono i grandi armatori commerciali come Msc e Carnival, le marine militari di diversi paesi, Trenitalia e le concessionarie autostradali (in particolare, per proteggere tunnel e gallerie), ma anche le principali compagnie del settore energetico. Siamo pronti anche per le centrali nucleari di nuova generazione».
 

La riduzione del carbon footprint passa anche da una minore dispersione energetica. Quali sono le vostre strategie a riguardo?

«Abbiamo investito in ricerca e sviluppo per incrementare la sicurezza e l’impatto del trasporto delle risorse di origine fossile, in modo da ridurre l’impronta di carbonio. In particolare, abbattendo le “fugitive emission”, attraverso una nuova generazione di attuatori che evitano la dispersione di gas naturale nell’ambiente durante le operazioni di apertura e chiusura delle valvole. Inoltre, realizziamo prodotti destinati agli impianti CCUS (Carbon Capture Utilisation and Storage), che si occupano della cattura e dello stoccaggio della CO₂ dall’atmosfera, un settore dalle eccellenti proiezioni. Decisiva è anche la crescita del gas naturale liquefatto. Valvitalia è presente nelle aree più strategiche del mondo per supportare questa crescita, e mira a incrementare la propria quota di mercato. Siamo presenti in importanti impianti Gnl come Piombino, Ravenna e Panigaglia, in Cina, Australia e negli impianti di BP in Indonesia, a Singapore, in Kuwait, nonché presso il campo North Field, in Qatar, tra i più grandi giacimenti di gas naturale al mondo».

Salvatore Ruggeri Valvitalia

Giuseppe Failla - Graduated in law, he began his carees as a correspondent for local publications in 1994 in Milan, where he works on the Tangentopoli affair, too. After a long time as a free lance he arrives in one of the major Italian radio and later he joins a financial newsroom, where he is editor in chief, today. He contributed for a long time with Il Foglio, Riformista, Indipendente and Panorama. He is also a media training teacher, today.

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