Negli anni ‘90, la capitale colombiana Bogotà ha vissuto una rapida crescita che l’ha costretta ad affrontare una crisi della mobilità urbana, con ingorghi, strade poco sicure, inquinamento e trasporti pubblici alquanto inefficienti. Meno di dieci anni dopo, Bogotà è stata la prima città al mondo a vincere il prestigioso premio ITDP per il Trasporto sostenibile (STA). Come ha fatto questa megalopoli a trasformarsi da vittima di una crisi della mobilità a vincitrice di un riconoscimento di fama mondiale?
La nascita di TransMilenio
Tutto è iniziato con la visione di una soluzione per il trasporto di massa sotto l’egida dell’allora sindaco di Bogotà Enrique Peñalosa, che ha impresso un enorme slancio in termini di volontà politica, intervento del governo e sostegno finanziario. Nel giro di tre anni, quella stessa visione è diventata realtà quando Bogotà ha lanciato TransMilenio, un sistema di transito rapido con autobus (BRT) basato su standard internazionali, da subito affermatosi come uno dei più grandi progetti di trasporto pubblico dell’America Latina. Parallelamente a TransMilenio, la città ha sviluppato un’ampia rete di piste ciclabili con oltre 370 chilometri di corsie dedicate.
Per l’amministrazione locale, TransMilenio è stato un passo ambizioso, volto a trasformare gli ormai obsoleti servizi di trasporto pubblico della città in una moderna rete di transito con accesso paritario per tutte le classi sociali. A livello globale, TransMilenio è servito da punto di riferimento per l’innovazione dei trasporti ed è stato replicato in altre città del mondo.
Per i bogotani, il sistema BRT ha segnato una svolta nella disponibilità di servizi di mobilità urbana. In poco tempo, i passeggeri di TransMilenio sono arrivati a oltre 800.000 al giorno e nel 2006 hanno superato la soglia del milione. TransMilenio è diventato il primo sistema BRT al mondo a “raggiungere livelli di produttività operativa equivalente a quelli di una metropolitana” e, infine, si è aggiudicato il titolo di rete BRT più utilizzata al mondo.
Fra le ulteriori migliorie alla mobilità si annoverano un sistema integrato di trasporto pubblico (Sistema Integrado de Transporte Publico o SITP) con una tariffa unificata per tutti i mezzi, ovvero autobus tradizionali, TransMilenio e ciclostazioni.
Nuovi ostacoli all’orizzonte
Tuttavia, Bogotà ha dovuto affrontare anche nuove sfide dovute alle tendenze demografiche e alla crescita della popolazione. Il costante afflusso di persone che si trasferiscono dalle aree rurali a quelle urbane ha dato vita a comunità informali e non pianificate, con esigenze di mobilità che superavano le capacità del sistema di trasporto pubblico.
I cittadini a basso reddito che vivevano nelle periferie risultavano emarginati in termini di possibilità lavorative e altre opportunità. E i servizi di mobilità disponibili “non riuscivano a migliorare l’accessibilità, il che ampliava il divario fra ricchi e poveri”. I passeggeri dei trasporti pubblici si lamentavano per il sovraffollamento e la mancanza di sicurezza. Il problema era evidente: Bogotà era l’unica megalopoli al mondo senza una rete metropolitana.
Nonostante le numerose proposte avanzate, l’approvazione da parte del governo al progetto della metropolitana ha incontrato non pochi ostacoli: dall’instabilità politica ai vincoli finanziari, ai disaccordi in merito alla realizzazione di un sistema di superficie piuttosto che di una rete sotterranea. Ciononostante, l’amministrazione della città ha convenuto che una moderna rete metropolitana fosse un investimento essenziale per la modernizzazione urbana di Bogotà.
“La linea migliore”
Nel 2017, il governo colombiano ha finalmente siglato un accordo di cofinanziamento per la fase iniziale di realizzazione di una rete metropolitana a Bogotà. E così nel 2019 è stato firmato il contratto per la prima linea in superficie, con l’obiettivo di estendere i moderni servizi di trasporto alle comunità emarginate. Sebbene il governo nazionale preferisse una linea sotterranea, il sindaco di Bogotà, Claudia López, ha avallato il progetto di una rete di superficie insistendo sul fatto che “la linea migliore è quella che viene costruita davvero; la peggiore è quella che rimane solo sulla carta”. Uno dei pilastri del piano di sviluppo urbano proposto dal sindaco López prevedeva di “rendere la regione di Bogotá un modello di mobilità multimodale, inclusiva e sostenibile”.
Nel 2021, sono iniziati i lavori per la metro di superficie e nel 2023 Bogotà ha indetto una gara d’appalto per una seconda linea. Secondo la Banca Mondiale, la nuova metropolitana diventerà la spina dorsale della rete di trasporto urbano di Bogotà.
Luis A. Guzman, professore associato presso l’Università delle Ande, ha spiegato che diversi studi accademici dimostrano come “gli investimenti nei nuovi corridoi di trasporto pubblico a Bogotà, in particolare nelle prime due linee della metropolitana, stanno migliorando in misura significativa l’accessibilità dalle zone a basso e medio reddito”.
Soluzioni di mobilità creative e inclusive
Per migliorare l’accessibilità dei residenti nei sobborghi a sud della megalopoli, Bogotà ha implementato TransMiCable, una funicolare progettata come servizio complementare a TransMilenio. Capace di trasportare 24.000 passeggeri al giorno, TransMiCable ha trasformato la vita della comunità di Ciudad Bolivar.
Secondo l’operatore del sistema TransDev, TransMiCable ha nettamente migliorato l’esistenza degli abitanti di Ciudad Bolivar: ora i residenti di questa comunità, a lungo esclusa dalle scuole, dai posti di lavoro, dai servizi sanitari e dalle risorse culturali di Bogotà, si sentono pienamente integrati nella città.
Riconosciuta dalla Banca Mondiale come modello di trasformazione sociale, TransMiCable dimostra l’importanza di investire in progetti con un impatto locale. Come ha spiegato Guzman, una ricerca in fase di pubblicazione ha dimostrato che “questo sistema aumenta finanche del 50% i livelli di accessibilità” per chi risiede nei quartieri serviti. “Il vero punto di forza è il fatto che la funicolare sia integrata nel sistema di trasporto pubblico della città”.
L’impresa di Bogotà per migliorare la mobilità urbana ha previsto:
- Miglioramento della sicurezza stradale e moderazione del traffico (con conseguente diminuzione del 28% degli incidenti mortali rispetto alla media del 2015-2018)
- Creazione di un programma di sicurezza della mobilità (Kids First)
- Distribuzione di una flotta di autobus elettrici
- Sviluppo di un sistema di bikesharing inclusivo
Un successo continuo
Di fronte alle minacce poste dalla pandemia, Bogotà si è adattata a esigenze di mobilità uniche e si è distinta come una delle prime città ad istituire piste ciclabili di emergenza, molte tuttora in uso. Inoltre, gli spazi stradali sono stati riconfigurati per facilitare la distanza sociale e alcune aree sono diventate zone pedonali.
Non sorprende quindi che nel 2022 Bogotà sia stata insignita del suo secondo premio ITDP per il Trasporto sostenibile, dato l’alto tasso di copertura della mobilità urbana, la risposta immediata durante la pandemia e gli interventi messi in campo per diffondere gli e-bus e migliorare la sicurezza dei pedoni.