Sky is (not) the limit

Da SpaceX a Blue Origin, sempre più aziende private investono e credono nello spazio, non solo come viaggio ma anche come conquista. Quali saranno le implicazioni e le limitazioni future?

Sky is (not) the limit

Mentre metteva piede sulla luna il 20 luglio 1969, l'astronauta americano Neil Armstrong disse: «Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità». 

Da allora sono passati oltre cinquant'anni e le innovazioni del settore spaziale stanno migliorando sensibilmente la produttività delle aziende tradizionali grazie alla spinta imprenditoriale e alle conoscenze tecniche. 

Per l'OCSE la "space economy"include un'ampia serie di attività e l'uso di risorse in grado di creare valore e benefici per gli esseri umani durante ricerca, esplorazione, comprensione, gestione e "utilizzo" dello spazio.

La space economy mondiale, che nel 2020 ha sfiorato i 447 miliardi di dollari, coinvolge tutte le attività di ricerca, esplorazione e utilizzo dello spazio. 

Secondo gli esperti il modello tradizionale del volo umano nello spazio è stato rivoluzionato da tre miliardari, che hanno dato inizio a una nuova era.

E mentre questi miliardari (Jeff Bezos, Elon Musk e Richard Branson) lottano per la supremazia nello spazio, anche le nazioni del mondo si impegnano a non rimanere indietro.

Lo scorso settembre il governo britannico ha pubblicato la propria strategia nazionale per lo spazio, con l'obiettivo di assicurarsi il 10% dell'economia spaziale entro il 2030, mentre la Corea del Sud ha raggiunto per la prima volta l'orbita in ottobre con il vettore Nuri.

L'Italia, dal canto suo, ha definito il "Piano strategico space economy", che parla di un investimento pari a circa 4,7 miliardi di euro, per metà in fondi pubblici, nazionali e regionali, da sommare alla cifra già destinata alle politiche per lo spazio.

Viaggiare nello spazio è rischioso e imprevedibile, ma questo è il prezzo da pagare per superare le frontiere della tecnologia e dell'umanità.

Non a caso un attore e un regista russi sono tornati di recente sulla Terra dopo aver trascorso dodici giorni nella Stazione spaziale internazionale per girare le scene del primo film in orbita: The Challenge.

L'equipaggio russo potrebbe battere sul tempo il progetto hollywoodiano annunciato lo scorso anno dalla star di Mission Impossible, Tom Cruise, in collaborazione con la Nasa e SpaceX di Elon Musk.

Durante l'ultimo G20 la space economy è stata descritta come fonte di ricchezza e benessere. Le agenzie spaziali sono disposte a rendere accessibili le loro conoscenze per affrontare le sfide globali, prima fra tutte, la sostenibilità. Uno dei problemi legati all'esplorazione spaziale è l'inquinamento sotto forma di detriti, come i satelliti in disuso o le schegge libere che possono mettere a rischio le attrezzature in attività. Per trovare una soluzione, come spesso accade per le attività nello spazio, è necessario uno sforzo collettivo.


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